domenica 22 novembre 2009

Αὐτή ἡ πόλις, ὁ ἐν αὐτῇ κόσμος



Non che questa città, dove giro sempre con occhi attenti (cosa che riesce piuttosto bene a noialtri gatti), sia una specie di paradiso in terra; anche se, almeno a sentire certe testimonianze di miei carissime e carissime compagne e compagni di pelo, da altre parti se la passano decisamente peggio. Non che la quota di umani stronzi, luridi, stupidi, impresentabili, vuoti, inutili pezzi di merda, più o meno grossi, sia maggiore o minore che altrove; le percentuali saranno più o meno le stesse. Ma, qui, c'è qualcosa che sembra resistere. Non saprei nemmeno io dirvi in che cosa consista, esattamente; sarà forse perché, di notte (pòle una gatta non girar di notte?), continuo a vedere imperterrite ronde di gatti, e non di umani vestiti da idioti, con buzze impiegatizie e cervelli all'ammasso.

Poi capita che, durante un giretto pomeridiano in quel centro che, ancora, è toccato poco o punto dal turismo usa-e-getta, sul bianchissimo muro di una stradina che, pensate un po', si chiama Via dei Preti, si trovi una scritta come quella che vedete nelle fotografie. E, allora, qualche sospiro di sollievo in più lo si tira. Senza esagerare, ovviamente. Senza esagerare per niente. Anzi, come se solo il destino avesse messo un bel muro bianco a disposizione proprio in via dei Preti, un destino però almeno un po' coadiuvato dall'antica consuetudine alla beffa, allo sberleffo, alla battuta fulminante. Può darsi che quella scritta sia molto più dovuta a queste ultime cose, che ad un'anarchia (con tanto di "A" cerchiata) che, ad ogni modo, farebbe un gran bene a questo mondo.

Quanto alle scritte sui muri, io diffido delle città linde e pulite dove non se ne vede nemmeno una, e di tutte le amministrazioni che le cancellano, le multano e le puniscono in nome del cosiddetto decoro. Indecorosa è una città i cui abitanti non ricorrono ad ogni forma possibile di espressione. Indecorosa, e anche intimamente sporca. La sporcizia estrema della pulizia anodina, rassicurante, priva di ogni tipo di fantasia e di voglia di pigliare una bomboletta o un pennello, e mettercisi dentro per affermare qualcosa. Attenti alla pulizia e al decoro, perché sono soltanto una delle molteplici facce della repressione.